Il cippo “Delubrum Lavernae” di Osteria della Fontana

Fu scoperto casualmente all’inizio degli anni ’50 del ’900 nell’eseguire lo sterro per la costruzione di un albergo a Osteria della Fontana (fig. 10) e attualmente è conservato nel piazzale antistante l’albergo.

da https://books.openedition.org/cdf/3969?lang=it

foto del 2018:


La scoperta dei cippi terminali pertinenti al delubrum della dea Laverna avvenne nel suburbio di Anagni in occasione di uno sterro effettuato per la costruzione di un albergo in contrada Osteria della Fontana, l’albergo Pompi, circa 1,5 km a sud-ovest di Anagni, posto ad un importante crocevia corrispondente all’antico compitum anagninum, dove si incrociavano importanti direttrici stradali, quali la via Labicana e la via Latina. Uno dei cippi è andato disperso, mentre l’altro è stato in un primo momento murato capovolto nella parte occidentale del recinto dell’albergo, in seguito posto nel piazzale antistante. Si tratta di un cippo di travertino, parallelepipedo, con un altezza di circa 1 m sul piano di calpestio antico, largo 0,53 m e spesso 0,36 m, riconducibile alla categoria dei lapides terminales, che venivano messi in opera per la terminatio di aree sacre o demaniali. L’iscrizione recita: 

delubrum/ Lavernae

La scritta era in antico certamente rubricata. Probabilmente guardava verso l’esterno dell’area sacra, il cui perimetro doveva essere delimitato da cippi del tutto simili a questo. Secondo Gasperini “la paleografia del breve testo, caratterizzata da lettere (alte cm 4 alla linea 1, cm 4,5 alla linea 2) di gusto ancora tardo-repubblicano, per l’assenza di estremità apicate, per il modulo amplissimo della M, per gli occhielli della B e della R non saldati all’asta, per l’impianto quadrato di alcune lettere (come D, N, V), induce a riferire il cippo iscritto agli anni centrali del sec. I a.C.”

da http://www.academia.edu/30593682/Il_culto_della_dea_Laverna pag 33

Il cippo è citato anche su Anagnia di Matilde Mazzolani a pag 111 nr 17.

Un’altra lapide con l’iscrizione “Delubrum Lavernae” è citata da Antonio Colacicchi nel suo scritto “De’ mezzi di prevenire le Carestie nel territorio di Anagni” del 1788, indicata come proveniente da un suo podere in contrada di “San Cesario”, corrispondente alla odierna zona di Osteria della Fontana. Quindi probabilmente un’altro dei cippi che delimitava il perimetro dell’area sacra.

 

rm

(aggiornato luglio 2018)

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