Facciamo un riepilogo della vicenda che ormai da diverso tempo imperversa sulle cronache locali. Tutto inizia con il piano rifiuti della regione lazio e alcuni cambiamenti “sospetti” nella ripartizione degli ato provinciali. Anagni e Paliano spostati dall’ato di frosinone a quello di roma, altri comuni della provincia di latina spostati in quello di frosinone. Il piano rifiuti viene in seguito bocciato dal tar.
Nel frattempo sui rifiuti di roma è sempre più caos. La questione malagrotta e l’incapacità della capitale di gestire la propria immondizia sfociano nel decreto del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini. Anche in questo caso l’intervento del tar ha bloccato tutto.
Giuste le proteste e le richieste di rispettare il principio di prossimità geografica ma ricordo anche che la provincia di frosinone è ben lungi da adottare un virtuoso ciclo dei rifiuti al proprio interno, le percentuali di raccolta differenziata sono infatti risibili.
Nel Nord Est si trovano le province più virtuose d’Italia: Treviso con il 69,2% di raccolta differenziata, Rovigo con il 66,6% e Pordenone con il 66,3%. Nella top ten delle province più virtuose d’Italia, oltre a quelle del Nord, spiccano quelle sarde di Medio-Campidano e Oristano, rispettivamente con il 60,6% e il 58,7%. Tuttavia, complessivamente nel Sud e nelle Isole l’80,0% delle province risulta essere ancora fuori obiettivo e nel Centro ciò vale per il 76,2% delle province. Le province fanalino di coda sono Frosinone, Messina, Siracusa ed Enna che nel 2009 non hanno superato il 5% di raccolta differenziata.
(tratto da http://www.fondazioneimpresa.it/archives/2981)