La discarica di Radicina ad Anagni

La discarica di radicina, in zona la macchia, è una delle numerose criticità ambientali presenti sul territorio.  La storia comincia nel 1996

Radicina, cerchiamo di ricordare. Nell’anno 1996, c’era nel Lazio l’emergenza rifiuti. L’immondizia non poteva essere trasportata fuori regione, ma nel Lazio scarseggiavano i siti atti a riceverla. La discarica Casermette era pressoché esaurita, e il Comune di Anagni decise di approntarne una provvisoria. Il 4 aprile 1996 al periodico “gare ed appalti” venne inviata la documentazione di gara per la realizzazione di una discarica provvisoria. La gara non venne mai esperita, e il 25 luglio 1996, con delibera di giunta 707, l’amministrazione affidò a trattativa privata i lavori ad un’impresa locale.
I lavori vennero iniziati tra polemiche ed episodi vari, e nella primavera successiva, con l’impianto ancora da ultimare e collaudare, il presidente Badaloni decise di trasferirvi i rifiuti dell’intera provincia di Frosinone. L’ordinanza n. 28 dell’11 marzo 1997 (art. 13 decreto Ronchi), prevedeva il deposito a Radicina dei sovvalli provenienti da Colfelice, dove si stava per realizzare una discarica a servizio dell’impianto medesimo. Iniziò l’inferno: giorno e notte decine e centinaia di camion trasportavano e scaricavano balle che, definiti “sovvalli” quindi privi di materiali pericolosi organici ed altro, contenevano quelli che alcuni denunciarono subito come rifiuti.

tratto dal quotidiano La Provincia del 27.04.11

La situazione attuale, trascorsi diversi anni, ha richiesto il provvidenziale intervento delle forze dell’ordine.

Il 26 mattina, ad Anagni, in località Radicina, i Carabinieri della locale Stazione, unitamente a personale del Nucleo Operativo Ecologico di Roma, al termine di una prolungata attività d’indagine, hanno sequestrato preventivamente quella discarica a seguito dell’ordine emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Frosinone, dr. Francesco Mancini, su richiesta del  . d.ssa Rita Caracuzzo, Sost. Proc nei confronti di una vasta area interessata dalla discarica di rifiuti denominata “Radicina”.

tratto da ecco la notizia quotidiana del 27.04.11

Particolari nuovi e inquietanti emergono all’indomani del sequestro dell’area della discarica di Radicina, a poche centinaia di metri dal bosco de La Macchia, cuore verde di della città dei papi. Mentre proseguono le indagini dei carabinieri della Compagnia di Anagni coordinati dal cap. Costantino Airoldi per accertare eventuali e ulteriori responsabilità, la città si interroga sui reali motivi di questo ennesimo scempio ambientale perpetrato a danno di un territorio già fortemente compromesso. Lungo i primi cento metri dei corsi d’acqua che si diramano a partire dalla collinetta della discarica è evidente la presenza di diverse pozze di colore rossastro mentre, proseguendo verso la foce, è possibile notare sul fondo dell’alveo una melma di colore marrone, causata dalla percolazione e dall’evaporazione dell’acqua mista al percolato.

tratto da Il Tempo Frosinone del 28/04/2011

 

Foto con il percolato ben visibile:

 

 

 

 

 

 

 

Video:

Itali@mbiente Anagni (Fr) percolato discarica di radicina

 

Vista dall’alto della discarica su google maps:


Visualizzazione ingrandita della mappa

Deliberazione della giunta comunale di Anagni

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