La Macchia di Anagni

La Macchia di Anagni è uno degli ultimi lembi di foresta planiziale rimasti nella Valle del Sacco. Purtroppo la mancanza di tutela e lo scarso senso civico di alcuni cittadini hanno fatto sì che la zona rimanesse vittima di abusi di svariato genere, tra cui anche abbandono di rifiuti (tra i quali scarti di materiali edili, fibrocemento eternit con amianto, ecc.)

macchia_di_anagni

(foto 2014, sullo sfondo i monti lepini)

La flora vascolare della “Macchia di Anagni” e delle aree circostanti
R.Copiz, E.Lattanzi
Sapienza Università d iRoma, Dip.to d iBiologia Vegetale, p.le A.Moro 5, 00185 Roma
La carta dello stato delle conoscenze floristichedel Lazio (1) ha messo in evidenza come alcune vaste porzioni siano scarsamente o per nulla conosciute in termini floristici. Una di queste porzioni corrisponde alla Valle del Fiume Sacco, ricadente nel Lazio meridionale, nella provincia di Roma e,soprattutto, nella provincia di Frosinone. L’assenza di dati recenti per questo territorio è sicuramente dovuta alla forte antropizzazione che l’area ha subìto, in particolar modo a seguito della realizzazione della Autostrada del Sole. Questa infrastruttura, infatti, ha determinato la progressiva industrializzazione del territorio, che non solo ha indotto la perdita di alcune tra le superfici più fertili del Lazio, ma ha anche generato forti ripercussioni in termini ecologici,sia per effetto della frammentazione ambientale che dell’inquinamentochimico. Nonostante ciò, persistono ancora diverse aree a determinismo naturaleo comunque gestite in modo finora compatibile, le quali consentono alla rete ecologica territoriale di mantenere una certa funzionalità e di rilevare numerose speciee comunità vegetali coerenti con l’ecologia dei luoghi. Una di queste aree è la “MacchiadiAnagni”, ricadente in provincia di Frosinone, nei comuni di Anagni, Ferentino e Sgurgola. Sitratta di una estesa superficie boscata (oltre 400 ha), gestita essenzialmente a ceduo matricinato e costituita da cerrete, cerrete miste afarnetto, querceti mesofili di farnia con carpino bianco e nocciolo, castagneti e roverelleti. Tale diversità cenologica dipende dalla diversità litologica (presenza di substrati flyschoidi, piroclastici e carbonatici)emorfologica(rilievibasso-collinari con pendenze e desposizioni varie), le quali condizionano la pedogenesi(2) e la capacità idrica dei suoli. Intermini climatici si tratta diun’area in cui le precipitazioni, l’umidità atmosferica (spesso evidente sotto forma di nebbie)e i suoli profondi, tamponano gli effetti dell’aridità estiva (3), cosa che permette la presenza di comunità mesofile a quote modeste(250-300mcirca), similmente a quanto rilevato poco più a sud nel caso di BoscoFaito(4). In realtà, ciò avviene in buona parte dell’area ad esclusione della porzione sud-occidentale che insiste su substrati carbonatici piuttosto acclivi, dove, escludendo le numerose cave di calcare e gli oliveti, dominano le formazioni termofile di roverella, in serie con le boscaglie a Pistacia terebinthus, Cercis siliquastrum e Celtis australis, gli arbusteti a Spartium junceum,Rosa sempervirens  e Asparagus acutifolius e gli ampelodesmeti. Intorno a questo bosco, tagliato a metà dall’autostrada, sono presenti porzioni pianeggianti coperte da coltivazioni estensive e prati da fieno, separati da numerosi fossi e canali e da affioramenti di travertino. Anche questi contesti hanno richiamato la nostra attenzione al fine di rilevare il più possibile tutta la diversità floristica presente nell’area. In totale sono state censite 715 entità, molte delle quali già precedentemente osservate da Sibilia (5), che quasi un secolo fa studiò la flora del comune di Anagni, ma con alcune interessanti differenze, in positivo e innegativo, probabilmente legate alle mutazioni degli usi e all’antropizzazione. In questo lavoro si riportano i principali risultati del censimento.

abstract tratto dal poster del 104° Congresso della Società Botanica Italiana Onlus – Campobasso 16/19 settembre 2009

Contributo tematico alla strategia nazionale per la biodiversità – Manuale italiano di interpretazione degli habitat (direttiva 92/43/CEE)

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AGGIORNAMENTO DICEMBRE 2017:

Finalmente istituito con decorrenza immediata divieto di transito a tutti i veicoli motorizzati sulle strade sterrate di penetrazione comprensorio boschivo Macchia di Anagni

ordinanza n. 235 2017 della polizia locale comune di Anagni

“allo scopo di evitare danni di indole forestale e idrogeologica, per non arrecare disturbo alla fauna ed evitare la distruzione della flora spontanea”

Legge regionale n.29 del 30/03/1987

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AGGIORNAMENTO 2018:

Dopo diversi ancora nessuna traccia dei cartelli di idonea segnaletica che avrebbero dovuto essere apposti secondo l’ordinanza.

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