Una nuova tecnologia per la bonifica della Valle del Sacco?

Ammontano a una cifra nell’ordine di centinaia di milioni di euro i costi di gestione della bonifica delle acque inquinate da solventi clorurati, ma un ‘risparmio importante’ potrebbe venire dall’applicazione di una nuova tecnologia per il trattamento delle acque di falda. Lo ha detto Marco Petrangeli Papini, direttore del Master di II Livello in “Caratterizzazione e Tecnologie per la bonifica dei siti Inquinati” all’Università La Sapienza di Roma, nel corso della 7/a Conferenza Internazionale Energythink, promossa da Eni e Legambiente in collaborazione con “La Sapienza”, dal titolo “Dalle bonifiche alla riconversione industriale: ricerca, sostenibilità, opportunità di sviluppo per il territorio”. Papini ha illustrato lo sviluppo di un processo innovativo di bonifica delle acque di falda, dal suo sviluppo alla scala di laboratorio, fino alla sua implementazione alla scala industriale già testato in un sito nel nord Italia.

(…)

In particolare nel Lazio le maggiori criticità, sottolinea, le ritroviamo nella Valle del Sacco ed è lì che sarebbe importante intervenire in modo sensibile con questa nuova soluzione tecnologica risolvendo l’emergenza ambientale che persiste tutt’ora.

(da http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/acqua/2015/11/09/acqua-da-nuova-tecnologia-per-bonifica-risparmi-mln-di-euro_4cacf153-3f4b-449a-99de-d20f4a0c5691.html)

anche su http://www.today.it/green/life/bonifiche-impianti-industriali-riconversioni.html

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