Due nuovi importanti studi scientifici che coinvolgono la Valle del Sacco, entrambi riguardanti il Salix Alba e l’inquinamento:
1. Ecotossicologia, alterazione e restauro ambientale
S3.3 – Bernardini A., Di Re S., Salvatori E.,Fusaro L., Dowgiallo G., Canepari S., Iberite M., Abbate G., Manes F.
VEGETAZIONE RIPARIALE E SERVIZI ECOSISTEMICI:ANALISI ECOFISIOLOGICHE E ACCUMULO DI METALLI PESANTI IN FOGLIE DI SALIX ALBA L.,LUNGO IL CORSO DEL FIUME SACCO (LAZIO).
da http://www.scienzadellavegetazione.it/sisv/documenti/Notizia/pdf/438.pdf
L’alterazione di processi naturali nei Siti di Interesse Nazionale (SIN), dovute ad inquinanti di origine antropica, influenza la produzione di Servizi Ecosistemici. L’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare il grado di esposizione della vegetazione ripariale del fiume Sacco (SIN del Lazio) ad elevate concentrazioni di inquinanti organici e inorganici mediante analisi floristiche, ecofisiologiche e chimiche. In due stazioni, ubicate a differente distanza dalle principali fonti di contaminazione (aree industriali e centri urbani), è stata caratterizzata la vegetazione e nel periodo 2010-2013 analizzati gli scambi gassosi e la fluorescenza della clorofilla a su Salix alba L.; si è anche analizzato il contenuto totale di nutrienti e metalli pesanti a livello fogliare e nel suolo. Nella stazione caratterizzata da un maggior impatto antropico, è stata rilevata nel suolo la presenza di un elevato contenuto di metalli (V, Pb, As, Zn, Cu), mentre a livello fogliare i valori di tali elementi rientrano nei valori fisiologici, ad eccezione dello Zn. Le analisi ecofisiologiche hanno evidenziato una riduzione della conduttanza stomatica, anche al termine della stagione estiva, in condizioni climatiche non limitanti. Sono attualmente in corso ulteriori studi anche in ambiente controllato, al fine di comprendere le potenzialità di fitoestrazione di S. alba in progetti di riqualificazione di aree ripariali.
abstract tratto da http://congressosite2013.files.wordpress.com/2013/09/site_abstract-book_definitivo_stampa.pdf
2. Tre giovani ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma hanno applicato l’analisi dei colori alla flora che vive lussureggiante lungo le rive del Fiume Sacco, per cercarne marcatori sull’eventuale presenza di sostanze inquinanti, capaci appunto di modificare il colore stesso degli alberi. Monica Moroni, Emanuela Lupo ed Antonio Cenedese hanno preso come riferimento il Salice bianco (Salix Alba) ed hanno mostrato, grazie al sensore individuato, tutti i cambiamenti derivanti dal contatto con le sostanze inquinanti.
(tratto da http://pietroalviti.wordpress.com/2013/11/02/valle-del-sacco-inquinamento-spiato-dal-colore-delle-piante/)
Il link alla pubblicazione:
http://www.mdpi.com/1424-8220/13/11/14633